Quella strana voglia di restare a casa…

Siamo già a Maggio. Pareva impossibile, a pensarci due mesi fa, invece eccolo qui.

E con esso, le temperature davvero estive. Tutto pare perfetto per assaporare i sussulti finali di questa lunga quarantena. E’ nell’aria, il termine di questa clausura, tanto che da qualche giorno la gente ha iniziato ad uscire, anche solo per camminare, e riprendere contatto con la propria vita.

Ma, c’è anche chi, decide di fare tutto con calma, non si appresta così di fretta a rimettere il naso fuori.

Perchè?  Perchè si tratta di una di quelle scelte che non dipendono tanto da vantaggi o svantaggi, ma dalle diverse personalità. Non tutti affronteremo allo stesso modo, e con la stessa spensieratezza la fine dell’isolamento. Da quando è stata aperta la possibilità di potersi nuovamente incontrare , sia solo al momento con parenti e affini, in diversi hanno iniziato a porsi il problema di dove vedersi, come, in quanti e quando: e finalmente! dicono.

A taluni però, capita di pensare: di già? Strano, vero?

Non è questione di paure, o sicurezza. C’è ben altro.

È qualcosa di più sottile che fa pensare, sperare che il lockdown – ovviamente soldi e figli da rivedere, permettendo – possa non finire così presto.

È un desiderio intimo, e poco razionale che riguarda, probabilmente, quelle persone che sono riuscite a vivere il loro periodo di isolamento, in solitaria, o in coppia, scoprendo un nuovo equilibrio, una nuova dimensione che ha permesso loro di assaporarne gli aspetti nuovi e positivi. Una vita diversa.

E rompere questa routine, questa nuova dimensione, sembra come dover uscire da una vasca da bagno quando l’acqua è ancora piacevolmente calda. Come dover finire in fretta e furia un piatto che era appena stato servito.

Non è stato facile, naturalmente, anche solo il pensare di doversi adattarsi all’isolamento.

Gli affetti di amici e parenti mancano. Così come mancano il contatto fisico, il piacere dei ristoranti, di incontri e riunioni piacevoli.

Però, quella gioia sottile di poter gestire il tempo in libertà,  quella routine giornaliera, dal risveglio all’ultimo minuto del giorno, senza limiti nè regole, se non quelle dettate da un decreto, è una dimensione totalmente nuova, ed una soddisfazione inedita, cresciuta nei giorni, piano piano, e che dispiace anche abbandonare.

Anche se ben sappiamo quanto importante sia tornare alla nostra vita di sempre.

Le giornate passate tra video chat, zoom, libri, lavoro, cucina, smartwork e pulizia, nel silenzio dei giorni, o magari con un sottofondo di musica, sono un ritorno al nostro Io interiore. Alla nostra essenza, con ritmi nettamente diversi da prima. Forse necessari, per abbandonare quello Stress che tanto ci fa star male. 

Un nemico invisibile, e due mesi ci hanno dato l’idea di un sistema su misura, e quindi, gettarlo alle ortiche, appare un peccato, uno spreco. Si può scegliere di continuare a farlo? Impossibile. Ognuno di noi dovrà riprendere in mano la propria vita, con le abitudini annesse e connesse, suo malgrado, oppure ben apprezzando questo ritorno al mondo.

E quindi, che fare, e che lezione trarre da questo periodo?

C’è solo una cosa da tener sempre ben presente, ricordare quali sono i veri piaceri della vita, e ogni tanto fermarsi, respirare e crearsi angoli di quiete dove ritrovarsi.

Magari senza questo dannato Virus che ci ha attanagliato mente e cuore.

 

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