Quanta polvere sotto al tappeto?

La polvere sotto al tappeto spesso nasconde la mancanza di forza nell’affrontare ciò che non va.

La vita di ognuno di noi, tutti e nessuno escluso,  è un fiume di esperienze piacevoli e spiacevoli, sono la trama e l’ordito del nostro cammino, la trama di ogni storia personale.

Vivere i momenti piacevoli, sicuramente è più bello e più semplice, ma talvolta capita di vivere difficoltà o dolori dovuti a varie situazioni che ci attraversano.

D’altro canto, vero è che le esperienze spiacevoli che abbiamo attraversato, o che tutt’ora esistono, ci fanno star male, ma ci hanno anche dato prova del fatto che il dolore si può sostenere, si può affrontare, e ciò significa che se lo si affronta ( e si supera) si può continuare a esistere guardando il mondo, e noi stessi, con occhi diversi.

Dalla prima caduta in poi, sin da piccoli, impariamo che ci si può rialzare e impariamo piano piano, qual’è il nostro modo di farlo.

L’importante è sempre guardare in faccia il problema, magari aiutandosi con chi ne sa più di noi, cioè uno specialista in materia. Questo perchè, talvolta, si richia di auto avvitarsi in una spirale senza uscita.

Quando si rinvia un problema, talvolta si tratta si parla di inoperosità o pigrizi, ma se questo problema è grande, lo si rinvia per paura.
Per definire questo comportamento, esiste un modo di dire: mettere la polvere sotto il tappeto.
Rende benissimo il concetto. Non si elimina la polvere (problema), ma per paura di affrontare la rimozione di essa,  la si nasconde (rinvia).

Sollevare quel tappeto, significa Ri-alzarsi.  Tornare nuovamente in piedi, di fronte a un problema di cui si diviene consapevoli, e si decide di di affrontarlo, anziché “fare come se non ci fosse”.

È comprensibile, ed umano che venga voglia di allontanare la difficoltà che incontriamo, magari sperando nel tempo che possa rimettere le cose al loro posto.

Perchè, in fondo, desideriamo solo riprendere a stare bene, senza rischiare di soffrire ancora, magari affrontandolo.

ma esso si ripèresenterà, e sarà ancora più difficile alzare il tappeto, ed aggiungere ancora polvere.

Rendersi conto di vivere un momento spiacevole, ed affrontarlo cercando aiuto se non si ha la forza personale,  è già un primo grande passo.

Bisogna abituarsi a guardare senza paura cosa accade dentro di noi, in base alle varie situazioni che attraversiamo nella nostra vita , e ciò significa acquisire familiarità con il proprio mondo emotivo interno.

     E che me ne faccio ora che lo so?

Quersta domanda presuppone una sola risposta, anzi due: possiamo scegliere di nascondere di nuovo la “polvere” sotto il tappeto oppure soffermarci su quella polvere e su cosa sta coprendo nella nostra vita.

Essendo la vita un processo continuo e costante in cui tutto cambia e si muove continuamente, provate ad immaginare di fermare quella polvere, che è lì, sotto a quel tappeto, di lasciarla stare. Impossibile Prima o poi, essa emergerà.

La soluzione non è quella di trovare una soluzione, perché non esiste mai una, ed una sola soluzione.

Perchè così come il problema è mutevole, anche la soluzione lo è, e deve poter cambiare in base a come cambia il problema nel tempo.

Non sarà il tempo a portar via i nostri problemi, perchè per farli andar via c’è bisogno di sporcarsi le mani, di alzare quel tappeto, di guardarli in faccia e di farli esistere per poter loro dire addio.

C’è bisogno soprattutto di permettersi di affrontarli e di scoprire come farlo perché non si ripetano.