Le emozioni…quel filo invisibile che ci lega.
Pensare che sia sbagliato, o peggio, dannoso provare un’emozione o che sia un’esperienza che riguarda solo noi stessi, è nettamente sbagliato! Anche se a volte, è vero, ci sforziamo di trattenerci, di fingere che la cosa non ci tocchi neppure un pò, magari per difesa, e cerchiamo di nascondere quello che stiamo provando a chi ci sta intorno, per vergogna, o semplicemente perché riteniamo che gli altri non dovrebbero essere coinvolti nella nostra sfera emotiva, le emozioni esistono, fanno parte di noi e vanno vissute. Sono uno dei principali canali di comunicazione, in questo caso non verbale, tra noi e gli altri.
Diciamo che rappresentano il nostro sentimento nel modo più immediato. Ciascuna delle nostre emozioni ha un suo preciso compito: può servire ad affrontare una situazione potenzialmente rischiosa o destabilizzante, come può rappresentare una richiesta di essere accuditi quando ci sentiamo più vulnerabili, o manifestare scontento allo scopo di far comprendere a chi abbiamo davanti, che dovrebbe cambiare atteggiamento, perchè a noi fa male.
Però spesso ci vergogniamo, quando ridiamo fragorosamente, oppure ci viene da piangere, e non riusciamo a fermarci, e ci sentiamo in difficoltà. E magari ci fanno pure sentire in difetto, per questo. Niente di tutto questo deve farci sentire umiliati. Siamo umani, vivaddio!
Quando le emozioni, però, sfuggono troppo al nostro controllo, possono generare sentimenti e stati d’animo a noi dannosi. Un esempio? La tristezza che proviamo, alla lunga può sfociare in un sentimento di insoddisfazione, che può generare a sua volta, uno stato d’animo troppo rinunciatario, che influenzerà la valutazione di situazioni, e di conseguenza determinerà le nostre emozioni future.
È essenziale avere sempre la capacità di dialogare con quella parte di noi, intima e profonda, proprio per diventare padroni delle nostre emozioni, del loro significato, della loro origine, e così facendo anche di quello che vogliono dirci e poi del messaggio che inviamo agli altri.
Anche provare tristezza, è utile. E’ una delle emozioni che più di ogni altra ci avvicina ad altri ed è in grado di farci capire l’importanza della condivisione e del vivere insieme.
Proprio per questo motivo l’evento si è concentrato in modo particolare sul nostro rapporto con la tristezza, sull’importanza del saperla accettare ed esserne consapevoli per utilizzarla in modo costruttivo.
Nel periodo difficile che abbiamo vissuto, e che ancora ci sta creando problematiche socio psicologiche, nel quale i rapporti interpersonali sono stati molto complicati da una brutta pandemia e il potere distruttivo della distanza sociale, il messaggio che vorrei dare, da esperta in materia, è proprio quello che, nonostante le differenze individuali, il nostro “essere umani”, con tutte le nostre emozioni, ci deve avvicinare per costruire i rapporti con il nostro prossimo.
Vivere le emozioni, qualunque siano, anche se ci mostrano fragili, è importante. Ci aiutano a costruire legami, e quindi affettività, come un gomitolo di filo colorato che si svolge fino a legare tutti noi, come in una ragnatela. Perchè le emozioni ci legano, ci fanno assomigliare e ci avvicinano.