Il problema non è che siamo grassi, sono le taglie che sono piccole!

Il problema non è che siamo grassi, sono le taglie che sono piccole!

E’ ovviamente una provocazione, la domanda è: perché dobbiamo essere giudicati per il nostro aspetto? Troppo alto, troppo basso, troppo grasso: quanto conta l’aspetto fisico nell’accettazione di sé e come è difficile vivere (soprattutto per un adolescente) in una società in cui veniamo giudicati per quello che appare, e non ciò che siamo?

Si chiama body shaming, questa la tendenza per cui una persona viene giudicata esclusivamente per il suo aspetto fisico. Non è fenomeno nuovo. Ormai da anni insiste nella nostra società alla ricerca di sempre più perfezione.

Ma, se un adulto forse sa difendersi davanti a commenti del genere, per un adolescente è molto difficile. L’adolescente ha bisogno più dell’adulto della socializzazione per crescere. L’adulto sa modulare le ricompense dell’ambiente esterno: sei grasso o sei bello.

L’adolescente, quando riceve un complimento o un giudizio negativo, amplifica perché è ipersensibile. Per lui è più difficile gestire continui rinforzi negativi. E special modo le persone sovrappeso risentono di questo discrimine.

Il termine corretto, potrei dire, non è grassofobia, non è che si offende per paura,  piuttosto è disprezzare quello che la società dice che non è bello.

L’aspetto fisico è la prima cosa che l’adolescente usa per differenziarsi. Essere alti o bassi, magri o grassi, coi capelli lunghi o corti sono le caratteristiche principali. È un discriminatore sociale:  tu fai parte del gruppo dei grassi, io di quello dei magri.

E’ evidente che grasso, alto, basso, magro non hanno senso e sono diversi in funzione del periodo storico. La donna del Rinascimento per noi oggi, era obesa. La magra, allora, sarebbe stata ghettizzata, discriminata. È l’ immagine moderna sociale che ci fa percepire grassi o belli o brutti.

Ingrassare è sempre più facile, causa eccesso di stress, ma anche il risultato di una sovralimentazione e di una mancanza di attività fisica, e poco interesse a tenersi in forma.

Un problema, quello dell’obesità, che tocca sei milioni di persone in Italia, con costi per il servizio sanitario nazionale che arriva a 4,5 miliardi di euro.

L’obesità è uno stato della PSICHE, una patologia spesso causata dalla noia e dalla sfiducia. o da problematiche interiori.

Non bisogna però continuare a mettere da una parte queste persone. Sono persone che esistono e soffrono. Occorre prendersi cura di loro, con l’aiuto di specialisti,  e soprattutto integrarle il più possibile.

Aiutate gli obesi, non trattateli come appestati, perchè oltre l’estetica ed il giudizio, inopportuni, c’è la salute. Ed è questo l’aspetto più importante.