Mi approvi quindi esisto!

Mi approvi quindi esisto! E’ veramente così?

Mi piace ricordare una frase di Steve Jobs, che ben traccia il fenomeno della Approvazione : “non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore”.
Una frase saggia, ed anche molto facile da capire, ma altresì anche difficile da mettere in pratica.

Perchè? Perche noi tutti amiamo la considerazione, o il sentirci lusingati. A tutti fa piacere di ricevere l’approvazione degli altri, per il nostro agire.
Questo non significa qualcosa di negativo, ovviamente a patto che non cresca in maniera sproporzionata al punto che il proprio benessere personale dipenda esclusivamente da quello che pensano gli altri.  Un problema che a volte sperimentiamo senza rendercene conto.

Da dove nasce il bisogno di approvazione?
Dalla nostra radice, che è affettiva e sociale.

Inevitabile ( anche se talvolta lo neghiamo con forza!) costruire il proprio Sé  attraverso i rapporti con gli altri, ad iniziare dai genitori, ed in seguito a ciò, ne viene di logica conseguenza che la valutazione degli altri possa incidere sulla percezione che abbiamo di noi stessi.
Mi piace portare un esempio, che trovo attinente a casi che come psicoterapeuta ho seguito.

Una madre dice sempre a suo figlio che non serve a nulla, che è un incapace e che non realizzerà mai niente di buono nella vita. Produrrà probabilmente un adulto con una bassa autostima e un senso distorto di sé, un adulto al quale potrebbe essere perennemente necessaria l’approvazione degli altri per convalidare il suo ego.

E ne potrei portare molti altri, a comprova che certi bisogni nascono da lontano, come un padre che non riesce ad esprimere i propri sentimenti alla figlia, la quale sarà sempre alla ricerca di considerazione degli altri, specie degli uomini, con tutto ciò che ne consegue, talvolta.
I feedback che riceviamo costantemente da altri ci danno la comprova, lo specchio di ciò che siamo. Non è detto sia quello giusto, però.

Noi tutti abbiamo bisogno di approvazione sociale; questo ci fa sentire più sicuri, ci rassicura che stiamo andando nella giusta direzione.

Inoltre, a ragion del vero, diciamolo pure: tutti noi amiamo essere applauditi e ricevere parole di lode e apprezzamento, perchè ci fa sentire bene.
La dipendenza del giudizio altrui, però diventa un problema.

Perchè nel momento in cui diventiamo dipendenti dal giudizio degli altri è come se stessimo permettendo di dirigere ad altri la nostra stessa vita.
Ciò significa che quando qualcuno ci approva siamo euforici, ma quando veniamo disapprovati la nostra vita va a pezzi, e ci sentiamo sprofondare perché abbiamo messo nelle mani di altri il nostro valore emozionale.

Come accorgerci se stiamo dipendendo troppo dal riconoscimento degli altri?
Possiamo verificarlo in base a quanto spesso pensiamo:

«Cosa penseranno gli altri se faccio questo?», e porci domande come «Se fossi solo, se non ci fosse nessuno a giudicarmi, come mi comporterei? Cosa sceglierei? Che cosa farei?», «Sto facendo questa cosa perché è importante per me o per piacere agli altri?».
Se molte delle risposte si riconoscono nella dipendenza bisogna sbarazzarsi di questa che è diventata bisogno patologico, comprendendo che non si potrà mai accontentare tutti.
Le persone hanno opinioni, valori, e gusti molto soggettivi, è impossibile avere l’approvazione e l’apprezzamento di tutti quelli che incontriamo, e non sono i giudizi altrui a determinare il nostro valore o la nostra amabilità

Normalmente, chi ha costantemente bisogno di ricevere approvazione, confonde il suo “io” con i suoi comportamenti.
Cioè, il fatto che ci siamo sbagliati nel fare qualcosa non significa che siamo degli incapaci o persone poco intelligenti, significa semplicemente che abbiamo commesso un errore.
Essere diversi non significa essere migliori o peggiori degli altri.
La ricerca di approvazione, infine, nasconde il proprio intimo e profondo bisogno di essere visti, amati, rassicurati, cioè presi sul serio.
La prima cosa da fare per uscirne è iniziare da noi stessi, dal prendersi sul serio , e provare a rivolgere tutta l’attenzione che si basa sugli altri verso ciò che per noi ha valore.
Dipendere da noi stessi, finalmente, e non dal giudizio di altri, è già un successo. E’ la forza che viene nel guardarsi allo specchio e sapere di aver ascoltato, per la prima volta, la propria voce.